Nell’articolo pubblicato su Avvenire, la penna di Tino Redaelli descrive il mondo di Jointly:
Mettere personale affidabile a disposizione dei dipendenti che si occupano di un familiare disabile o non autosufficiente, aiutare i loro figli nella scelta del percorso di studi più adatto e offrire loro la possibilità di partecipare a dei campus nei periodi di chiusura della scuola. Sono questi alcuni dei servizi che le aziende aderenti alla rete Jointly possono mettere a disposizione dei propri dipendenti, come già fatto da Sea Aeroporti con Jointly – Fragibilità.
Perché, come dichiarato da Paolo Giambelli, consigliere delegato di ACLI Milano – Servizi Fiscali “Avere un programma di welfare aziendale migliora il modo di lavorare dei dipendenti, la loro permanenza in azienda e l’impegno professionale, anche a beneficio dei nostri clienti e dell’azienda stessa”
Come sottolineato invece da Francesca Rizzi, Ceo e co-fondatrice di Jointly “Il nostro è infatti un modello di reti di reti, che si basa sulla qualità e le nuove esigenze delle famiglie, che mettiamo a disposizione sia delle grandi realtà sia delle piccole e medie imprese da 60-70 dipendenti.”
Leggi l’intero articolo cliccando qui