E’ stato detto più volte, nei libri, negli articoli e nei convegni, tra gli addetti ai lavori: è necessario sviluppare un Piano welfare partendo dall’analisi dei bisogni dei dipendenti. Ma spesso non ricordiamo, o non viene specificato in maniera puntuale, che ogni anno deve essere redatto un piano, in relazione ai budget da predisporre e ai piani aziendali di funzione che si redigono per l’anno successivo, proprio alla ripresa autunnale. Presi da defiscalizzazioni, ampliamento servizi offerti ai colleghi, “borsellino elettronico”, dimentichiamo di verificare che un piano di welfare deve tararsi e ritararsi ogni anno secondo una serie di passaggi nei piani annuali delle risorse umane o della sostenibilità, o laddove sono inserite le attività di welfare, focalizzandosi su alcuni punti specifici.
  • AREA CULTURALE

    sensibilizzare i vertici, il management e i lavoratori su quanto realizzato e/o si intenda realizzare; definire cosa l’azienda ha comunicato e comunicherà all’interno e all’esterno in relazione all’impegno su questi temi, nonché il posizionamento dell’azienda sul welfare
  • AREA ECONOMICA

    avere una visione economica che includa un calcolo e una misurazione dei vantaggi del Piano Welfare, anche sulla base dei risultati dell’anno precedente (es. quanti lavoratori ne hanno usufruito, quanto l’azienda ha risparmiato in termini fiscali, ecc.), tarare il piano in base al budget assegnato, alla survey sulla soddisfazione dei servizi offerti che evidenzi eventuali nuovi bisogni emersi ( laddove venga effettuata nel corso dell’anno), al feedback/ascolto dei colleghi
  • AREA NORMATIVA

    comunicare con precisione la normativa anche attraverso il confronto con le prassi di altre aziende e le eventuali evoluzioni rispetto l’anno precedente e quali spostamenti possano comportare.
  • AREA ORGANIZZATIVA

    individuare il sistema di competenze e gli strumenti necessari, le funzioni aziendali e gli stakeolders interessati   all’implementazione del Piano Welfare, gli appuntamenti relazionali previsti (OOSS, Istituzioni, ecc ), i nuovi servizi da implementare/eliminare anche sulla base delle survey o dei feedback dei colleghi e quali vantaggi possano comportare
Naturalmente, come già accennato, questo vale per le aziende che hanno già implementato un Piano welfare. Chi si approccia per la prima volta al tema deve tener presente le 4 aree sopra evidenziate con le dovute modifiche, partendo da una analisi dei bisogni dei dipendenti. Attraverso la redazione dei piani annuali possiamo comprendere meglio i risultati raggiunti, cosa modificare o implementare di anno in anno e avere sempre la possibilità di presentare al management dell’azienda un quadro il più oggettivo possibile su quanto fatto e su cosa lavorare nel proseguo. Per avere maggiori informazioni su come redigere il piano welfare contattaci