Il tema del Diversity Management è sempre più sentito e permeante in Italia; nelle aziende esistono ormai mille sfumature che riguardano generazioni, valori e diverse culture, tra loro anche molto differenti.  In questo contesto l'Age Diversity rappresenta una branca operativa del Diversity Management volta a progettare interventi aziendali volti alla valorizzazione dei punti di forza dei lavoratori in connessione con la loro età anagrafica ed anzianità lavorativa, tentando di creare innanzitutto equilibrio e dialogo tra le generazioni in azienda (ad esempio il Reverse Mentoring) , e secondariamente motivare nuovamente le risorse attraverso l'adattamento delle attività a ruoli ed alle skills specifiche del lavoratore. Oggi in un'azienda possono convivere fino a cinque generazioni diverse. Ciascuna con valori ed abitudini calate nel periodo storico e culturale nel quale si sono instaurate, con ambizioni e linguaggi nettamente differenti (e che ciò è vero anche per quanto riguarda etnia, credo religioso o orientamento sessuale). L'allungamento dell’età lavorativa ha portato da un lato gli over 55, che vedevano avvicinarsi l’età della pensione, a doversi reinventare e ritrovare le giuste motivazioni, e dall'altro le aziende a comprendere cosa fare per far rimettere in gioco queste persone. E' necessario quindi aprire un dialogo intergenerazionale che possa essere foriero di nuove opportunità. Questa differenziazione anagrafica in qualche modo è sempre esistita, sia pure con una forbice minore, e trovava nell’azienda gerarchica una suddivisione rigida dei ruoli spesso in funzione dell’età . Oggi con realtà più smart e più orientate agli obiettivi e con una minore immissione di neo-assunti ed un allungamento della presenza lavorativa, l’ageing è diventato un tema centrale, anche perché spesso gli strumenti e le azioni da mettere in campo non sono così immediati e semplici da trovare. L’utilizzo della lente generazionale permette di cogliere diversità individuali e l’insieme dei comportamenti e valori che possono incidere fortemente sul funzionamento organizzativo, nella consapevolezza che una interazione consapevole tra le diverse generazioni produce scambio di saperi, di conoscenze, di mentalità che permettono di aprire nuovi orizzonti, anche in relazione a quelle persone che, per tanti motivi, non riescono più ad esercitare una qualsiasi attività. Infatti attraverso l’esame delle singole competenze, si possono riuscire a trovare attività spesso più gradite al dipendente e più funzionali alle esigenze della azienda. Jointly è da sempre in prima linea nella promozione delle pratiche di inclusione e diversity. Lo testimoniano i temi che puntualmente affrontiamo attraverso corsi, giornate di formazione, servizi che offriamo ai lavoratori ed alle aziende che ci hanno scelto. A tal proposito vi ricordiamo che domani - 7 marzo 2018 -  ci sarà la nostra Jointly Breakfast: “Generazioni in azienda: scenari ed iniziative da intraprendere“, durante la quale parleremo di Ageing e Outplacement lavorativoGrazie all’ospitalità di Axa Italia ed alle testimonianze di relatrici e relatori esperti di questi temi (Valentina Dolciotti: autrice del libro Diversità e Incusione; Mariacristina Bombelli: Fondatrice e Presidente di Wise Growht, autrice di saggi sull'ageing quali "Generazioni in azienda''; Maria Paola Gazzetti: Psicologa, psicoterapeuta indirizzo cognitivo comportamentale; Flavio Iacobini: Esperto di Team Building e Recruiting attraverso l'utilizzo di metodologie ludiche"; Gabriele Sannino: Business Development Manager e HR Consultant), analizzeremo lo scenario socio-demografico del Paese e delle aziende, facendo una panoramica di azioni e best practices di successo, che si potranno intraprendere nell'immediato. Desideri partecipare al corso di formazione per Diversity Manager tenuto dal nostro Fabio Galluccio, che da oltre 30 anni opera nei settori della Diversity & Inclusion? Contattaci Questo articolo ti ha incuriosito? Vuoi saperne di più sul tema Diversity? Contattaci