Come stiamo raccontando da qualche mese in questa rubrica, la partecipazione culturale si può considerare uno strumento di nuovo welfare perché migliora il benessere e la salute: se da una parte dà significato alle nostre esperienze contribuendo a raggiungere uno stato di benessere psicologico, dall’altra può facilitare la protezione da molte malattie degenerative e aumentare l’aspettativa di vita.

Già negli ospedali dell’antica Grecia era dato ampio spazio al teatro, alla pittura e alla scultura, nella convinzione che l’arte facesse bene sia alla mente che al corpo. Un esempio dei benefici ottenuti da una sistematica alleanza tra cultura e salute è l’introduzione della musica nei luoghi di cura poiché essa ha un effetto benefico sul dolore psicologico che accompagna indissolubilmente quello fisico, sul senso di solitudine e la frequente incapacità di comunicare che colpisce spesso chi soffre di gravi patologie. La musica offre al paziente la possibilità di ritornare a percepire sé stesso come persona. Tra i vari progetti che si stanno sviluppando in Italia, con Vitamine Musicali l’Ospedale S.Anna di Torino porta la musica dal vivo nei reparti per migliorare il tono emozionale delle pazienti, dei loro cari e del personale. Dopo averne sperimentato gli effetti positivi al day hospital oncologico nel 2016, l’intervento ha coinvolto anche il reparto maternità e alla sala d'attesa del day surgery. Musicisti, cantautori, studenti e maestri di varie associazioni e orchestre cittadine si assumono così la responsabilità di un’esperienza civica e sociale, andando oltre la semplice esecuzione che si rivela un apprendimento bilaterale sulle potenzialità della musica dal vivo. Altro esempio interessante è l’attività di musicoterapia avviata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma che fin dalla fine degli anni Novanta ha avviato il progetto “Tutti a Santa Cecilia” con una serie di percorsi di avvicinamento tra musica e diversa abilità e con sezioni dedicate allo star bene attraverso la musica rivolti a donne in gravidanza, neonati, giovani e adulti convalescenti, piccoli degenti.
Associare alle cure tradizionali altri interventi terapeutici complementari permette ai pazienti di vivere la malattia come un percorso di rinascita e un’opportunità di cambiamento.
All’interno del Portale Jointly possiamo contare su di una vasta offerta di servizi di welfare legati alla cultura ed al benessere che giovano al benessere psico/fisico. Come il servizio di Museum Personal Trainer, erogato dal nostro partner Impresa&Cultura che organizza per le nostre aziende clienti e ai loro dipendenti visite a musei,mostre, eventi musicali, guidate da uno specialista esperto di storytelling che stimola il pubblico a costruirsi la propria esperienza condividendo commenti e immagini. Vuoi maggiori informazioniContattaci  _______________ Articolo a cura di Francesca Panzarin: Partner della rete Jointly, esperta di management culturale. Con Impresa&Cultura crea, realizza e    promuove progetti culturali con una particolare attenzione allo sviluppo digitaleContatta l’autore