- 15 Ott 2018
- Il Welfare secondo Jointly , News in primo piano
PMI e Welfare Aziendale: ecco le 5 ”tribù manageriali” in cui si suddividono gli imprenditori
Un’interessante ricerca condotta dall’Istituto Taylor Nelson Sofres su 800 PMI ci svela alcune peculiarità che caratterizzano il management nel rapporto con le misure di Welfare Aziendale, dividendolo in 5 categorie. Realtà organizzative fino ad ora meno sfiorate da queste tematiche; ma che oggi si dimostrano molto più reattive e convinte dell’importanza del Welfare Aziendale come asset per il pieno sviluppo del loro business.
Del resto, in un mondo del lavoro sempre più in cambiamento e alla ricerca di nuove professionalità, in cui si è alla caccia dei migliori talenti, mettere i propri collaboratori nelle condizioni per lavorare in un clima piacevole e partecipativo sembra diventare una conquista indispensabile.
Sulla base delle risposte raccolte in merito al welfare aziendale e alle politiche di people caring, gli studiosi hanno individuato e suddiviso gli imprenditori intervistati in cinque categorie:
GLI AGNOSTICI [26 % del campione]
Per loro la massima priorità è attrarre nuovi talenti e ridurre l’assenteismo. In che modo tentano di raggiungerla? Attraverso misure che favoriscano la qualità della vita, sebbene non siano pienamente coscienti delle ripercussioni sulle performance aziendali ed abbiano difficoltà a misurare i ritorni.
I CONTRARI [24 % del campione]
Per loro non esiste alcuna correlazione tra la qualità della vita dei dipendenti e i risultati dell’impresa. Ecco perché non investono molto nell’ambiente di lavoro e in misure a favore della salute e della conciliazione vita privata – lavorativa dei propri collaboratori. Se lo fanno, lo fanno solo per salvaguardare la reputazione dell’azienda.
I CONVINTI [22 % del campione]
Si tratta di imprenditori con un alto livello di istruzione, consci che un buon ambiente di lavoro ed una buona qualità della vita migliorino sensibilmente i risultati aziendali. Tuttavia non hanno ancora intrapreso iniziative specifiche.
I PRAGMATICI [16 % del campione]
Imprenditori ”senior”, che basano tutto su valori come la sicurezza, il salario, la performance. Non danno attenzione ad aspetti come sport, nutrizione e flessibilità organizzativa, pur tenendo al benessere fisico dei propri collaboratori. Spesso però non riescono a trattenere i dipendenti, attrarre talenti e ridurre l’assenteismo.
GLI ESPLORATORI [12 % del campione]
Manager che hanno voglia di sperimentare e di mettersi alla prova. Hanno adottato diverse iniziative a favore della conciliazione vita – lavoro, investendo sul potere d’acquisto, la flessibilità, la salute ed i percorsi di carriera dei propri collaboratori.
CONCLUSIONI
Nonostante siano ancora molti i dubbi tra gli imprenditori sulla definizione di politiche di people caring, nove imprenditori su dieci dichiarano di essere convinti della bontà dei benifici legati soprattutto al welfare aziendale per i risultati positivi delle loro politiche sul business aziendale; come dimostrato da numerose case history anche made in Italy. In particolare il 78% dei leader intervistati ha notato un miglioramento dell’atmosfera sul luogo di lavoro; il 69% un aumento della produttività e il 66% un miglioramento della reputazione dell’azienda.
E TU? A CHE TRIBU’ APPARTIENI ?
QUALUNQUE SIA IL TUO MODO DI RAPPORTARTI AL WELFARE AZIENDALE, JOINTLY PUO’ AIUTARTI NELLA DEFINIZIONE E NELLA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI WELFARE DELLA TUA AZIENDA E SEGUIRTI PASSO, PASSO NELLA SUA ATTUAZIONE.
CONTATTACI PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Contents
- 1 Un’interessante ricerca condotta dall’Istituto Taylor Nelson Sofres su 800 PMI ci svela alcune peculiarità che caratterizzano il management nel rapporto con le misure di Welfare Aziendale, dividendolo in 5 categorie. Realtà organizzative fino ad ora meno sfiorate da queste tematiche; ma che oggi si dimostrano molto più reattive e convinte dell’importanza del Welfare Aziendale come asset per il pieno sviluppo del loro business.