Oggi 15 novembre si celebra la giornata Nazionale contro la Solitudine. In epoca di like su Facebook o Instagram, sempre più si fa strada la solitudine; le famiglie mono nucleari sono ormai in aumento, molte persone sole dialogano con la televisione o, se va bene, con il proprio animale domestico.
Demenza, la solitudine aumenta il rischio del 40%
La conferma arriva da uno
studio senza precedenti per dimensioni e durata, condotto da
esperti della Florida State University (FSU) a Tallahassee
coinvolgendo 12.030 individui arruolati nell'ambito del
"Health and Retirement Study", tutte persone dai 50 anni in su.
I risultati sono stati resi noti su
The Journals of Gerontology: Series B. Gli esperti hanno 'misurato' la solitudine e
l'isolamento sociale di ciascun partecipante all'inizio dello studio e poi ogni due anni hanno sottoposto
l'intero campione a test di valutazione delle abilità cognitive per un periodo di tempo medio di 10 anni. Nel corso dello studio,
per 1104 individui è arrivata la diagnosi di demenza.
Ebbene è emerso che il sentirsi soli - ma non l'isolamento sociale di per sé - si associa a un rischio di demenza del 40% maggiore nell'arco di 10 anni (fonte Ansa).
La solitudine non si connota quindi solo come
fattore aggiuntivo, in grado di accelerare il processo di
"fragilità" della persona anziana, ma anche come
fattore di rischio per
possibili condotte depressive della popolazione in generale.
La persona sola si sente spesso non capita, emarginata, senza supporti nel momento del bisogno. Qualcuno ha calcolato che il suo effetto negativo sia simile a quello prodotto dall'obesità o dal fumare 15 sigarette al giorno .
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Come Jointly ci impegniamo ogni giorno ad aiutare i caregiver e, di conseguenza, le persone anziane o con gravi problemi ad avere un aiuto attraverso il nostro progetto
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counseling psicologico, come “Parliamone” e tanti altri altri servizi di
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