Quando ci sposiamo crediamo davvero al “per sempre”, “nel bene e nel male” e “in salute e in malattia”. Tutto nel futuro si ricollega a “noi“, tutto nel “nostro” futuro è positivo, perché non è altro che la nostra proiezione del nostro vissuto attuale: felici e contenti di creare un famiglia! Ma lo sappiamo, la cosa certa nella vita è il cambiamento, che nel bene e nel male, ci porta a rimodulare in modo quasi costante la nostra vita. Cambiamo noi, il nostro coniuge, il contesto familiare, lavorativo e sociale. Ecco che, per svariati motivi, anche il nostro matrimonio può giungere al capolinea.


La fine di un matrimonio lascia quasi sempre un senso di grande sconfitta interiore e personale. Ci si può sentire falliti e incapaci di aver saputo affrontare le difficoltà; per qualche tempo, subito dopo la separazione, si potrebbe avvertire un senso di profondo smarrimento.

Divorzio e uscita dalla zona di Comfort

Questo perché la separazione porta inevitabilmente fuori dalla propria zona di confort. Le vecchie abitudini  rassicuranti vengono meno dalla decisione di uno dei membri della coppia (più raramente da entrambi) di terminare il cammino insieme. Un simile cambiamento può generare sentimenti di rabbia, tristezza, frustrazione, depressione, ansia per l’incertezza che riserva il futuro. La sofferenza è sempre riconducibile ad entrambi i membri della coppia. La separazione è come una vera e propria “perdita” sia fisica che psicologica, proprio come in caso della morte di una persona cara. Il lutto infatti va elaborato ed affrontato da entrambi, seppur con modalità e tempistiche diverse. Chi lascia in genere sviluppa un malessere per lungo tempo, che lo porta poi alla decisione. Su questa parte incombono senso di responsabilità e di colpa oltre che per il fallimento personale. Chi viene lasciato invece può avere una sofferenza che nasce dal sentirsi rifiutato e non compreso.

Il Contributo degli Psicologi 

Nel 2005 David Sbarra e Robert Emery, due psicologi americani, hanno dimostrato come gli individui oscillino lungo un ciclo di amore-rabbia-tristezza quando tentano di elaborare il lutto per la fine di una relazione importante , ed hanno così teorizzato il modello ciclico del lutto. Tale modello prevede tre emozioni:
  • Amore, che implica nostalgia per la perdita o la speranza che tutto possa tornare come prima.
  • Rabbia, a causa della frustrazione subita.
  • Tristezza, legata al sentimento di solitudine e sconforto che la separazione determina.
In principio il lutto a seguito di un divorzio si esplicita attraverso un lungo periodo in cui si prova amore, seguito da un lungo periodo in cui si prova rabbia per finire poi in un ulteriore periodo in cui si prova tristezza. Col passare del tempo le emozioni si attenuano e in genere le persone si rendono conto che le tre emozioni iniziano a mescolarsi e a fondersi: è proprio in questo momento che si ha una visione più realista e meno dolorosa del divorzio. Quando questa fusione non si verifica, le persone possono rimanere intrappolate in una fase del ciclo. Chi è incagliato nella fase di amore potrebbe negare la realtà della rottura e ricercare continuamente una riconciliazione. Chi è vittima della rabbia potrebbe agire sulla base della vendetta e del rancore. Coloro che sono vinti dalla tristezza sarebbero colti da irrealistici sensi di colpa per la fine del rapporto. Accettare e accogliere queste emozioni, riconoscendole come qualcosa di fisiologico e inevitabile, può aiutare a farsi una ragione di quanto sta accadendo e a non vivere come unico un problema comune a molte altre persone.

Divorzio: e quando ci sono i Bambini?

Nessun bambino sogna di avere genitori divorziati. La separazione dei genitori è anche per i figli un lutto: muore l’idea di famiglia e dell’amore dei genitori come esempio di solidità, muore il senso di protezione in casa a seguito dell’uscita di solito del padre. La migliore cura è ricercare il dialogo anche quando sembra che i figli non lo vogliano. I bambini hanno bisogno della certezza che sono ancora amati da entrambi i genitori e che non saranno abbandonati. Devono anche essere risparmiati eventuali conversazioni in cui un genitore denigra l'altro per qualsiasi motivo. Non è il vero divorzio che danneggia i bambini, ma vedere i loro genitori combattere e in difficoltà.

5 consigli per superare il dolore a seguito di un Divorzio.

Di seguito darò qualche consiglio per chi sta affrontando questo percorso, ovviamente rivolgetevi ad uno psicologo se vedete che non riuscite ad affrontare da soli i momenti di tristezza e sconforto.
  1. Accettate vostri sentimenti. È normale sentire molte emozioni contrastanti, tra cui rabbia, risentimento, tristezza, sollievo, paura, e confusione. E’ importante identificare e riconoscere questi sentimenti. E’ vero che queste emozioni saranno spesso dolorose, ma prima o poi riuscirete a ritrovare la strada per la serenità.
  2. Parlate delle vostre emozioni. Anche se è difficile per voi parlare dei vostri sentimenti con altre persone, è molto importante trovare un modo di farlo quando state soffrendo. Non nascondete i vostri sentimenti né la vostra tristezza, non cercate di mascherarli. Se parlerete in modo sincero e obiettivo, troverete le risposte che vi aiuteranno.
  3. Ricordate che dovete andare avanti. Esprimere i vostri sentimenti vi libererà in qualche modo, ma è importante non soffermarsi troppo sui sentimenti negativi o analizzare eccessivamente la situazione. Essere bloccati su sentimenti dolorosi come la colpa, la rabbia, il risentimento vi ruberà di energia preziosa e vi impedirà di guarire e andare avanti.
  4. Ritrovate voi stessi. Non concentratevi su quella parte di voi che credete di aver perduto separandovi. Ridefinite voi stessi e stabilite chi siete al di fuori della relazione. Cominciate a vedere voi stessi come persone complete e non come la metà che aveva bisogno di un’altra persona.
  5. Cambiate la percezione del divorzio. Togliete dalla testa la valenza negativa del divorzio come quella assoluta, per renderlo un’opportunità di crescita dobbiamo vederlo come una nuova strada inevitabile da percorrere.

Per concludere

La vita come l’abbiamo vissuta fino al momento del divorzio è parte del nostro passato: Il divorzio è un’opportunità per chiudere le porte con esso ma dal quale possiamo imparare e uscirne fuori con nuove energie e nuove prospettive per creare il nostro futuro.


Articolo scritto e curato dalla Dott.ssa Paola Arisci (psicologa e specialista in consulenza su stress da lavoro correlato, orientamento scolastico professionale e potenziamento delle abilità personali) del nostro partner Mindwork, portale che mira al benessere psicologico delle persone garantendo l’accesso al supporto psicologico in maniera sicura ed immediata con l’ausilio di psicologi attentamente formati e selezionati. Puoi trovare tutti i servizi di Mindwork all’interno della nostra Piattaforma Welfare, nell’offerta dedicata al Benessere della persona.
Bibliografia
  1. Andolfi, La crisi della coppia, Raffaello Cortina Editore.
  2. Malagoli Togliatti; A. Lubrano Lavadera, Dinamiche relazionali e ciclo di vita della famiglia, Il Mulino.
  3. Emery, La verità sui figli e il divorzio. Franco Angeli