Confermato anche per il 2021 il raddoppio dei fringe benefits, letteralmente, dall’inglese, “benefici
marginali”. A prevederlo è la legge di conversione del decreto Sostegni, che prolunga per il periodo d’imposta
2021 l’applicazione di quanto già previsto dal “decreto Agosto 1 e che conferma l’innalzamento per
la detassazione da 258,23 a 516,46 euro.
Questo strumento di remunerazione complementare alla retribuzione principale è tanto più
efficace quanto più risponde ai bisogni specifici dei propri collaboratori, all’interno di un piano di
welfare aziendale costruito a partire dall’ascolto e dal confronto.
Un esempio ? In base ad un’indagine Assolombardai 2 solo il 13% dei dipendenti ha effettivamente
un’auto aziendale, nonostante nella percezione comune sia il “bonus” più richiesto ed ambito. Più
diffusi invece – oltre ai buoni pasto e cellulare (30%) – sono i servizi di assistenza sanitaria, di
supporto alla famiglia, le assicurazioni e le pensioni integrative (20%).
Tutti servizi che toccano da vicino i bisogni delle persone e ai quali viene attribuito un valore
particolare. Se inquadrato all’interno di una strategia aziendale strutturata e coerente, l’offerta di
welfare può infatti generare un valore percepito per la persona quasi doppio (+70%) rispetto al
valore effettivamente investito dall’azienda, a condizione che sappia rispondere ad esigenze
specifiche e con soluzioni flessibili 3 . Oltre all’extra valore riconosciuto, anche l’engagement dei
collaboratori può aumentare significativamente (+30%) dove l’azienda al posto di elargire singoli
benefici struttura una strategia di welfare aziendale e di smart caring 4 .
Questo intervento legislativo è quindi da un lato un importante riconoscimento dell’attenzione e
dell’impegno che le imprese hanno riservato alle proprie persone – soprattutto durante questi
ultimi mesi - e costituisce dall’altro uno stimolo a strutturare un’offerta di welfare sempre più ricca
e diversificata sui bisogni specifici delle proprie persone.