Uno “scanner” facciale per diagnosticare lo stato di salute, una luce che si modula in base al bioritmo e alle diverse attività della giornata, un letto dry float per un relax immersivo. Non è fantascienza, ma l’ultima (per ora) frontiera delle neuroscienze applicate al wellbeing. A svilupparle è Neocogita, azienda innovativa - e partner di Jointly - che fornisce servizi e prodotti specializzati nel campo del fitness cognitivo e del benessere mentale.  Nata a Rovereto, dove tra le montagne si trova anche uno dei principali poli attrattivi in Europa per le neuro tecnologie - il Cluster NeuROValley, l’idea di Giorgio Casoni, CEO & Founder di Neocogita, è di combinare l’uso di tecnologie e l’analisi dei dati per creare un sistema a supporto del benessere personale che sia data-driven, il più possibile dinamico ed evolutivo. La partnership riflette l'approccio di Jointly di mettere in rete ed integrare le migliori competenze e, in questo caso, tecnologie per proporre soluzioni innovative a supporto del benessere delle persone. Si tratta di un primo passo verso nuove soluzioni di welfare dove la tecnologia si integra con l’offerta di wellbeing di Jointly.  

La salute mentale, secondo l’OMS, non è solo l’assenza di una patologia ma anche la presenza di fattori positivi di funzionamento. Possiamo dire, semplificando, che voi contribuite a potenziare il benessere integrale della persona attraverso l’allenamento specifico di mente, corpo e cervello?

Sì, certo, il nostro obiettivo è di promuovere e diffondere la cultura e gli strumenti per l'allenamento mentale basato sulla ricerca scientifica, ed estendere a quello cognitivo ed emotivo quanto da decenni accade nell'ambito della forma fisica. Quella che viene chiamata “wellness economy”, cioè la domanda di servizi e prodotti per il proprio benessere, è in costante aumento e la parte più tecnologica e digitale ha raggiunto i 36 miliardi di dollari, con una crescita del 39,9% dal 2016 al 2021. All’interno di questa area, il benessere mentale e cognitivo è un aspetto fondamentale, anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione e dell’attuale pandemia che stiamo vivendo, perché la plasticità cerebrale consente di continuare ad imparare e migliorare, se ben allenata.  

Concretamente, da dove si deve partire per sapere come si sta e come migliorare?

La consapevolezza della propria condizione psicofisica - che è fondamentale all’inizio del percorso- si ottiene grazie al Lifestyle Assessment: si tratta di un sensore indossabile che permette di rilevare eventuali criticità nel proprio stile di vita (stress, recupero, attività fisica, sonno). Questa prima fase di consapevolezza è fondamentale: spesso le persone dicono di stare bene, ma i dati psicofisici raccolti fanno emergere altro. Da qui si può impostare un percorso specifico - proprio come un allenamento di fitness - per potenziare le abilità cognitive (brain), potendo scegliere di lavorare anche sullo stato emotivo (mind & brain) o sulla mindfulness.  

Cosa faremo insieme? Ci racconti la partnership con Jointly?

La partnership con Jointly è molto interessante perché consente di progettare dei piani di wellbeing all’interno del welfare che le aziende offrono ai propri collaboratori. Con un doppio vantaggio; le persone hanno a disposizione una tecnologia all’avanguardia per prendersi cura di sé e l’azienda - nel pieno rispetto della privacy - un cruscotto generale sulla salute e il benessere dei propri collaboratori. Un tema cruciale se pensiamo a come sta cambiando il mondo del lavoro e al rischio di burnout dovuto alla pandemia.  

Nel dettaglio, da cosa può cominciare un Hr interessato?

Si può partire dall’utilizzo della app di Neocogita Mind&Brain con un programma annuale. C’è una fase di pre-assessment dove attraverso la app si valuta in modo semplice e immediato il livello di stress, ansia, presenza mentale, resilienza, perspective taking ed empatia. In base ai risultati ottenuti, la app genera un protocollo settimanale da seguire per migliorare il proprio benessere. Il training è interattivo e tra i contenuti ci sono anche audioguide di mindfulness. Dopo 3 mesi, un secondo assessment permette di identificare e quantificare i miglioramenti fatti. Dalla nostra esperienza, in media il miglioramento è significativo e può arrivare ad un 13%. A partire dai risultati, la app riscrive un nuovo programma di allenamento.  

E se volesse provare la neuro-wellbeing?

Allora bisogna integrare i parametri corporei, attraverso il sensore indossabile utilizzato per il Lifestyle Assessment: è un elettrocardiogramma portatile che registra la frequenza e la variabilità cardiaca durante tutta la giornata, e raccoglie informazioni riguardanti stress e recupero, attività fisica e qualità del sonno. Le persone coinvolte nel progetto ricevono a casa il sensore e lo indossano per 72 ore consecutive, poi lo restituiscono e dopo l’analisi dei dati raccolti ricevono un report in maniera interattiva, sia in pdf ma anche attraverso una video-call con uno specialista in biofeedback per analizzare insieme i dati raccolti, risolvere eventuali dubbi e ricevere consigli personalizzati. E poi, parallelamente a mente e cervello, può allenare il proprio corpo attraverso un programma interattivo di video (HIIT, Yoga, Soft Gym, Desk Mobility) che include pre- e post-assessment per monitorare i miglioramenti.  

La raccolta dati - abbiamo visto - è fondamentale, ma solleva delle questioni delicate sulla privacy e sull’accesso da parte delle aziende di dati sensibili.

È un tema delicato, che abbiamo preso molto sul serio. Tutti i nostri device rispettano le più stringenti normative europee sulla data privacy e l’azienda ha accesso solo a dati di tipo aggregato e non personale. Questo è molto importante per noi perché è alla base del nostro lavoro e se non avessimo i più alti standard di qualità e sicurezza avremmo rischiato di compromettere le funzionalità.   Anna Zavaritt, giornalista e contributor Jointly