Domanda: Sky ha disegnato un welfare a misura di famiglia: da dove nasce questa scelta e come si è sviluppata? 

Risposta: Sky crede fortemente che il benessere individuale sia un pilastro fondamentale per dare il meglio in qualsiasi contesto, nella sfera famigliare come in quella lavorativa. Già prima della pandemia, attraverso una delle nostre regolari survey, avevamo rilevato che il 38% dei collaboratori era anche genitore e questo ci ha portato a progettare – all’interno dell’offerta Well4You – il portale dei benefit, welfare e wellbeing di SKY Italia – dei servizi specifici per chi si prende cura dei figli. La pandemia poi ha accentuato le difficoltà di conciliare l’impegno professionale con la gestione quotidiana in famiglia, e quindi questa attenzione è stata tanto più utile ed apprezzata.

 

Quali sono - se li avete mappati - i bisogni dei genitori che lavorano? 

Sì, li abbiamo mappati, attraverso il dialogo e il confronto. La nostra comunicazione interna infatti non è unilaterale, ma è un contino scambio di feedback e suggerimenti che ci arrivano da chi utilizza i servizi. I bisogni più ricorrenti sono legati alla gestione del tempo: le persone – ancora di più durante la pandemia - hanno la necessità di sentirsi supportate nel pianificare l’attività professionale e nel gestire i carichi di cura famigliari al meglio. Ora a questa necessità si è aggiunto anche un tema economico: tra inflazione e aumento delle materie prime, le famiglie vedono erosa la propria capacità di spesa e hanno bisogno di un aiuto. L’azienda può fare la sua parte, che è di vera utilità sociale. 

 

Quali sono i servizi più apprezzati tra quelli per le famiglie? 

I più apprezzati sono appunto quelli legati alla gestione del tempo: per garantire serenità ai nostri collaboratori abbiamo messo a punto un’offerta interessante per i figli, come i campus, i corsi di lingue e le ripetizioni. Durante la pandemia questi servizi –anche se online - sono stati molto graditi e li abbiamo mantenuti anche dopo la fine dell’emergenza. In particolare, i campus estivi sono sempre “sold out”, perché - scegliendo fornitori di qualità - i genitori si sentono tranquilli e riescono a coprire un periodo di quei lunghi tre mesi estivi nei quali le scuole sono chiuse. 

Il nostro sostegno ai genitori e al loro work-life balance è molto concreto, e prevede anche giorni aggiuntivi di smartworking/permessi per chi ha problematiche particolari.

Un altro servizio che ha suscitato interesse e gradimento è stato quello di “accompagnamento” all’essere genitore e al dialogo con i propri figli. Quello del genitore è un vero e proprio mestiere e bisogna allenarsi a farlo, soprattutto difronte a nuove tematiche come il cyberbullismo o l’utilizzo dei social network. Il programma Push to Open Diplomandi di Jointly è molto innovativo e io stesso partecipando all’ hackathon con i ragazzi ne ho apprezzata l’energia e il coinvolgimento che crea. 

E poi, come accennavo prima, nell’attuale situazione è molto gradito anche il sostegno economico. Grazie al bando #Conciliamo che abbiamo vinto, siamo stati in grado di offrire un contributo di 1500 euro per i dipendenti neogenitori. Con Newborn Flex tutti i genitori – anche i papà – possono condividere la loro nuova avventura e beneficiare di un supporto

 

Quali saranno a suo avviso le nuove sfide del welfare aziendale? 

Vedo due principali sfide. Da un lato una sulla mobilità sostenibile: l’azienda è un eco-sistema intorno al quale si muovono molte persone ed è cruciale ottimizzare gli spostamenti, potendo garantire infrastrutture e mezzi in grado di decongestionare il traffico e migliorare la qualità di vita delle persone. Dall’altro siamo in un momento storico di grande incertezza economica e un aggiornamento dei sistemi di decontribuzione del welfare che tenga conto delle spese ricorrenti delle famiglie – da quelle condominiali, per esempio, alle bollette ma anche quelle per lo sport e lo studio -  sarebbe utile per ridare al welfare aziendale il senso di “utilità sociale” che gli è proprio

Anna Zavaritt - giornalista e contributor Jointly