Felicità e produttività: in NHOA hai portato una grande innovazione, introducendo coach sportivi per tutti i collaboratori. Perché? Ci spieghi meglio il concetto di psicologia della performance? 

Le persone sono al centro della strategia del Gruppo NHOA. Il benessere - fisico e mentale - è strettamente legato alla produttività e alla felicità dei dipendenti, ed è per questo che promuoviamo uno stile di vita sano e un progressivo aumento dell'attività fisica. Siamo convinti che questa sia la base della piramide verso la leadership. Senza equilibrio nello stile di vita e nella cura del corpo, le prestazioni non sono sostenibili a lungo termine e la leadership è meno efficace.

In NHOA vogliamo dare a tutti gli strumenti per diventare leader d’élite nel proprio campo, e chi meglio di Head Coach e atleti di livello da Coppa del Mondo per aiutarli a farlo? La prestazione lavorativa, come quella sportiva, si basa sull’equilibrio tra corpo e mente, concentrazione, spirito di sacrificio e talento. Grazie alle loro carriere nel mondo dello sport agonistico, il Direttore Tecnico del NHOA Élite Program Alessandro Serra, con Katia Santus, Referente Attività Outdoor e Iniziative D&I, e il preparatore atletico Marco Tagliaferri, riescono a seguire i nostri collaboratori al meglio. Parallelamente abbiamo attivato per tutti i nostri manager la formazione con il Metodo S.F.E.R.A. del Prof. Giuseppe Vercelli, Docente di Psicologia all’Università di Torino, Responsabile dell’Area Psicologica di Juventus F.C., della FISI e psicologo ufficiale del CONI per 5 Giochi Olimpici. La formazione con il Metodo S.F.E.R.A. fa sì che i nostri manager siano a loro volta coach e possano quindi vivere questo ruolo comprendendolo appieno e con gli strumenti giusti per dare alle proprie risorse il supporto di cui hanno bisogno.

Una delle fonti di ispirazione per il NHOA Élite Program è stata proprio la consapevolezza che ad oggi siamo tutti fin troppo formati a livello di hard skills, ma molto meno su temi che occupano in effetti la maggior parte del nostro business time, come la gestione delle persone. Ecco, come gestire le persone e come spingerle a dare il meglio, come supportarle, è un concetto che non viene insegnato. Con supporto psicologico, formazioni e webinar, attività sportive, noi stiamo cercando di fare questo: dare ai nostri collaboratori tutti gli strumenti per gestire la propria vita in maniera equilibrata.  

 

In NHOA avete definito una People Strategy che è stata pubblicata con il tuo endorsement: come siete arrivati a definirla (attori coinvolti) e come l’avete costruita? 

I valori e la People strategy devono venire dal vertice, dal CEO, che poi ovviamente dovrà trovare con il proprio direttore del personale ed esperti del settore il modo di metterla in pratica al meglio. Nel nostro caso abbiamo sviluppato la nostra People Strategy proprio in questo modo, basandoci sui valori e sulla cultura che vogliamo sia condivisa da tutte le nostre persone, partendo da un mio spunto e poi lavorando gomito a gomito con la nostra Chief People Officer e contattando diversi attori, cercando leader d’élite nei rispettivi settori. Abbiamo strutturato la nostra People Strategy su dieci pilastri:

  1. Élite Leadership Development
  2. Trust and Integrity
  3. Harmony
  4. Physical Wellbeing
  5. Mental Wellbeing
  6. Performance Excellence
  7. Continuous Feedback
  8. Talent, Proactivity and Accountability
  9. Equity and Fairness
  10. Diversity&Inclusion

Abbiamo poi lanciato il NHOA Élite Program che rappresenta l’applicazione concreta della nostra People Strategy. Un insieme di iniziative per aiutare i nostri collaboratori a vivere armoniosamente l’impegno lavorativo e personale, fornendo formazione e supporto da parte di esperti di livello mondiale per l'equilibrio fisico e mentale e l'ottimizzazione delle prestazioni. Il programma invita anche tutti i dipendenti a mettersi in discussione e a sperimentare in prima persona il significato di diversità e inclusione.

 

Qual è secondo te la più grande sfida per le aziende nei prossimi cinque anni?

Ritengo che la più grande sfida per le aziende nei prossimi cinque anni sarà la compresenza fra diverse generazioni, tutte da motivare e gestire con i giusti strumenti. Essenziale per le aziende sarà fornire qualcosa in più di un posto di lavoro, le nuove generazioni scelgono dove lavorare in base a una comunanza di valori e il corporate wellbeing diventa imprescindibile. 

Investire nel benessere dei propri dipendenti sarà una leva fondamentale per attrarre e trattenere talenti, garantendo un ambiente di lavoro armonioso e produttivo e al contempo dando ai dipendenti la possibilità di crescere e vivere bene in azienda.

 

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Intervista a cura di Anna Zavaritt - giornalista e contributor Jointly