Il piano di welfare può essere alimentato con contributi di diversa natura, in particolare:
L’azienda può decidere di finanziare il suo piano di welfare cumulando anche diverse tipologie di contributo. L’erogazione dei contributi viene gestita attraverso strumenti come piattaforme o voucher welfare.
Gli art. 51 e 100 del TUIR, legge che regola il welfare, indicano quali sono le categorie dei servizi considerati di welfare aziendale ai fini fiscali e che quindi non contribuiscono a formare reddito da lavoro dipendente.
Per gli importi erogati come welfare aziendale, sono previsti significativi sgravi fiscali e contributivi sia per l’azienda sia per i dipendenti. Requisito essenziale per godere dei benefici fiscali è l’assegnazione dei contributi di welfare alla generalità della popolazione aziendale o a categorie omogenee di dipendenti. Ecco alcuni dei criteri applicabili: