di Fabio Galluccio

Grazie al nostro partner “La Linea scritta” e all’ospitalità della Banca Popolare di Milano, ho assistito lo scorso mese a questo confronto, nella splendida cornice di palazzo Altieri a Roma e coordinato da Antonella Cilento, mater creativa di “ La Linea scritta”.


Le strane coppie sono tre scrittrici ( la Brontë , la Rhis e la Walker) che pur avendo scritto tre capolavori come “Jane Eyre”, “Il gran Mare dei Sargassi” e “Il colore viola”, (spesso “saccheggiati” da registi che ne hanno fatto dei capolavori della cinematografia); ci inducono a riflettere su come la letteratura e il cinema, che sembrano mondi così lontani da quelli aziendali si incrociano e si intersecano in maniera incredibile.


Apriamo le finestre

Ma vi è di più, come ci insegnano alcuni imprenditori illuminati, lasciare il pc o il cellulare in ufficio e immergersi in altri mondi aiuta a riflettere, a ripensare e spesso a riprogettare la propria attività giornaliera che rischia di impantanarsi in una melma priva di sbocchi, laddove ci ostiniamo a non “aprire le finestre” al mondo esterno.

Diversity, capacità relazionale, ascolto, cura delle persone affette da disturbi psichici sono temi su cui si incrociano le politiche di people caring. Senza distogliere lo sguardo dalla commistione delle varie arti (cinema, letteratura, pittura…) che sugellano grandi opere creative.

Riportare questo nelle organizzazioni vuol dire intrecciare continuamente le varie culture professionali generative di progettualità.

 

Tre scrittrici che ci raccontano le donne e le diversità

 

Charlotte Brontë

Molti di noi conoscono il capolavoro di Charlotte Brontë, Jane Eyre (1847).  '' Jane Eyre '' è un classico della letteratura e anche del cinema, dove la tematica femminile è trattata per l’epoca con grande vigore; ma di rado facciamo attenzione su un personaggio in apparenza secondario come Bertha Antoinetta Mason, prima moglie folle e segregata di Rochester. Pochi considerano che Bertha viene dalla Jamaica e che rappresenta il lato oscuro della politica colonialista e schiavista inglese; ed è oggetto di censura sociale e umana da parte di Rochester.

Jean Rhys

Cento anni dopo nel 1966 ci ha pensato una scrittrice straordinaria, Jean Rhys, britannica di origine caribiche, che con '' Il grande Mare dei Sargassi'' compone un vero e proprio “sequel”, quasi un seguito di Jane Eyre, occupandosi appunto della vicenda di Antoinette Cosway, di fatto la Bertha narrata da Charlotte, in chiave postcoloniale e femminista.

Alice Walker

I creoli e le creole in Inghilterra sono corpi estranei, rappresentano una vergogna.

Rimozione dell’altro, razzismo, schiavitù e deportazione; ecco i temi di questo terzo incontro di Strane Coppie 2019 – Costellazioni; cui si unisce un terzo romanzo, anch’esso divenuto un grande film girato da Spielberg, '' Il colore viola''  di Alice Walker. (1982, Premio Pulitzer e National Book Award).

Il colore viola sposta il tema negli Stati Uniti dove schiavitù non è solo oppressione di bianchi su neri ma anche di uomini neri su donne nere. La violenza sulle donne e l’omosessualità femminile sono centrali nel romanzo di Walker, attivista al fianco di Martin Luther King, ancor oggi impegnata sul fronte dei diritti civili.

Tre grandi scrittrici a cavallo di due secoli; tre grandi classici e tre biografie poco note, che hanno molto da insegnare al mondo delle aziende.

Storie e intrecci esemplari che hanno avuto dei commentatori eccezionali come Francesco Costa, scrittore, sceneggiatore per il cinema e per la tv; e da Valeria Viganò, scrittrice e saggista attiva sul fronte delle donne (da leggere l’ultimo suo libro “Le Amazzoni” in uscita in questi giorni).