La maggior parte dei colloqui di counseling ha una dimensione lavorativa. Ed è dall’”empatia organizzativa” che un’azienda può ridefinire la cultura e migliorare il business 

In Italia quasi un collaboratore su due (46%) ha cambiato lavoro negli ultimi 12 mesi o ha intenzione di farlo, una percentuale che raggiunge il 77% per gli under 27[1]. La dimensione del fenomeno delle dimissioni di massa – o Great Resignation – è un campanello d’allarme per le aziende, e va ben al di là di singoli casi di insoddisfazione professionale. Alla base di queste scelte infatti c’è un malessere diffuso, a livello organizzativo: solo una persona su 10 (11%) è soddisfatta rispetto a tutte le dimensioni del benessere lavorativo identificate dall’Osservatorio del Politecnico di Milano (psicologico, relazionale e fisico)[2]. 

 

Il costo del disingaggio e il potere dell'ascolto

Un malessere che ha un costo – in termini di assenze e calo di produttività – e che fa sì che un collaboratore su due (44%) si senta stressato [3].  Le aziende stanno correndo ai ripari, per cercare di arginare la perdita di talenti o – ugualmente preoccupante – il fenomeno del Quiet Quitting cioè del disingaggio delle persone che non lasciano il lavoro, ma lo vivono in maniera passiva e disinteressata. Da dove partire? L’ultimo report di Gallup [4] rivela che quasi un collaboratore su due (41%) vorrebbe ripartire dall’ascolto per contribuire a migliorare la cultura aziendale.

 

L'empatia organizzativa

Una richiesta sfidante: lavorare sull’ascolto e l’engagement dei propri collaboratori è un processo di apprendimento continuo, non una serie di singole attività come il counseling o lo sportello psicologico. Queste possono essere un (primo) passo, ma non sono sufficienti per realizzare un percorso di benessere organizzativo.

L’esperienza maturata con il progetto JOINTLY Balance - quattro anni di attività e più di 500 persone coinvolte[5] - dimostra che... 

... l’ascolto dei bisogni delle persone va ben oltre la “sola” dimensione individuale e può rafforzare legami e relazioni anche nel contesto organizzativo.

La maggior parte delle persone che hanno usufruito di percorsi di counseling all'interno della soluzione JOINTLY Balance ha infatti affrontato non solo temi personali ma anche organizzativi; e tra i benefici riconosciuti ci sono - di fianco all'equilibrio emotivo e al benessere mentale - anche una maggior serenità e consapevolezza e una maggiore fiducia in sé stessi come persona a tutto tondo.

 

I benefici di un approccio corale e sistemico

Integrare fin da subito un servizio di counseling o un supporto psicologico alle persone all’interno di una strategia più ampia per ascoltare e comprendere i propri collaboratori può rivelarsi cruciale per affrontare meglio le nuove sfide organizzative e di business.

Per farlo – sulla base dell’esperienza di JOINTLY Balance – è necessario sviluppare un approccio rigoroso che include: 

  • la raccolta e l’elaborazione sistematica di dati ed informazioni qualitative e quantitative – nel rispetto della privacy – da parte dei counselor su casi e situazioni affrontate nonché attraverso la raccolta strutturata dei feedback;
  • la programmazione di momenti di feedback sistematici con manager aziendali in cui restituire le informazioni elaborate e riflettere insieme;
  • la possibilità di supportare i capi nel rispondere a collaboratori che manifestano problematicità personali e relazionali;
  • l’alta professionalità ed esperienza di tutti i counselor e gli psicologi nei diversi ambiti

 

Sfide e opportunità

Alla luce dei dati e delle evidenze raccolte in questi anni e del costante monitoraggio dell’impatto delle nostre soluzioni di People Caring, il ragionamento che vogliamo innescare è solo all’inizio e potrebbe prendere strade ancora non bene delineate dinnanzi a noi. 

Il mondo del lavoro è in costante e sempre più veloce mutamento, orientarsi diventa complicato e scegliere quali azioni intraprendere può esserlo ancora di più...

... questo scenario eterogeneo e variabile siamo convinti che porti con sé occasioni, opportunità e spazi di intervento a cui noi, in JOINTLY, stiamo già guardando.

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Anna Zavaritt - giornalista e contributor Jointly

 

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Note:
[1] Ricerca 2023 dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano
[2] Vedi nota 1 
[3] Gallup “State of the Global Workplace: 2023 Report” 
[4] Vedi nota precedente
[5] Il progetto JOINTLY Balance è una partnership tra Jointly e Modus