Un'azione invisibile ma che è alla base delle relazioni e del benessere

Negli ultimi tempi si dice e si scrive molto sull’ascoltare gli altri. Il primo reale beneficio dell’ascolto o, come dice qualcuno, del “buon ascolto” consiste senza dubbio nel poter comprendere meglio e nell’apprezzare quanto ci viene detto e viviamo.

 

A come… Ascolto e Attenzione

Esiste però un altro beneficio, forse più importante: aiuta a stare meglio con gli altri. Una traccia delle ragioni di questo la si trova nell’etimologia, essendoci una forte correlazione tra “ascolto” e “attenzione”. Ascoltare infatti significa “porgere attentamente l’orecchio”. 

 

Ascoltare significa riconoscere e valorizzare l’altro

Si tratta, se ci pensiamo bene, di un movimento, di un andare verso l’altro. Ascoltare non è dunque solo un’azione silente ma un processo evidente e percepito. È un andare verso l’interlocutore, dimostrandoglielo visivamente. Attraverso cenni di intesa, sorrisi, riscontri, richieste di chiarimento, sguardi. Si tratta di azioni piccole, quasi invisibili, che trasmettono un messaggio chiave: riconoscere e valorizzare l’altro.

Porgendo l’orecchio si comunica concentrazione verso l’interlocutore: “sei così importante e unico che faccio quanto possibile per sentire bene quello che dici, mettendo in secondo piano tutto il resto”. 

 

Gesti, non solo parole: la base delle relazioni

Gesti che valgono più di mille discorsi e a volte dei contenuti espressi; gesti peraltro preziosissimi, perché il riconoscimento è il fondamento della relazione, dell’umano convivere ma anche, come ci insegnano psicologi sociali e sociologi, del benessere. Ascolto, riconoscimento, relazione, benessere: delle parole chiave tra loro connesse in un circolo virtuoso.

 

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A cura di Mauro Tomè -  Presidente di Modus, azienda partner della soluzione Jointly Balance